Cadmio: poco ma tutti i giorni aumenta l’aggressività del cancro al seno

 

L’esposizione prolungata a metalli pesanti comunemente presenti nell’ambiente aumenterebbe l’aggressività del cancro al seno.

A questo risultato sono arrivati alcuni ricercatori della Dominican University of California, che hanno studiato il comportamento delle cellule tumorali messe a contatto con piccole quantità di cadmio per un tempo prolungato. La ricerca è stata presentata in occasione del meeting annuale dell’American Society for Biochemistry and Molecular Biology, che si è tenuto a San Diego dal 21 al 25 aprile.

Il cadmio è un metallo pesante generato come sottoprodotto dell’estrazione e raffinazione mineraria, e si trova comunemente nel cibo che mangiamo, ma anche nei cosmetici, nell’acqua e nel fumo di sigaretta. Vari studi hanno dimostrato il legame tra la proliferazione in metastasi del cancro al seno e l’esposizione a livelli di cadmio elevati, ma finora non si era presa in considerazione un’esposizione cronica a piccole dosi. La differenza è sostanziale: solo chi lavora in impianti di produzione e lavorazione dei metalli viene a contatto con dosi massicce di cadmio, mentre il numero di persone esposto a basse quantità è significativamente più elevato.

La professoressa Maggie Louie, biochimica coinvolta nella ricerca, spiega che le cellule tumorali aumentano la loro capacità di creare metastasi se messe a contatto col cadmio per tempi prolungati. Il 90% delle morti dovute al cancro dipendono appunto dalla diffusione di metastasi tumorali nel resto del corpo. “Capire il ruolo del cadmio nell’avanzamento del cancro al seno è estremamente importante per studiare come avviene il progresso della malattia” afferma Louie. “E prevenire la diffusione di un tumore significa avere maggiori opportunità di curarlo”.

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